
Contaminazione digitale in TP Italy
Tra le tante cose che mi hanno sorpreso appena sono entrato a far parte della grande famiglia TP Italia, vi è l’elevato grado di contaminazione digitale dell’intera azienda.
A tal proposito è forse scontato raccontare di tutte le tecnologie e di tutte le nuove idee che vengono coltivate all’interno dei reparti di ricerca, meno semplice invece è rendere l’idea di come la visione “digital” aziendale è largamente condivisa da tutti i reparti, operativi e non.
Ogni membro dello staff, ogni operatore e ogni collaboratore che ho incontrato fino ad oggi, sembra essere consapevole (nonché attore attivo) di quella rivoluzione digitale tanto immaginata e incentivata dai digital innovator aziendali.
Anche l’età non sembra essere un limite e, molto spesso, le buone idee nascono proprio da coloro che hanno maturato un’esperienza maggiore e allo stesso tempo non sono affatto spaventati dall’immaginare e dall’utilizzare nuove soluzioni digitali.
Basti pensare alla partecipazione estesa alle iniziative di ricerca e sviluppo (Botathon, Datathon, etc.), ma anche all’abilità analitica e tecnica del personale operativo, enormemente al di sopra della media, che ha garantito efficienza e ottimi risultati anche in periodi di full remote working.
La contaminazione digitale in TP avvicina i ruoli più differenti, diventa ponte verso i reparti e, in questi tempi in cui è difficile incontrarsi, connette anche le persone.