Le false notizie sui social sono trattate oggi alla stregua di una minaccia contro la democrazia.
Non è un caso che la nuova parola di questo 2016, appena aggiunta al dizionario Oxford, sia ”post-truth”. Una post verità che inganna fino a che non si dimostra una falsità. Come difendersi considerando che Un recente studio di BuzzFeed evidenzia come nell’anno appena concluso le notizie immaginarie sono state più commentate e condivise di quelle autentiche.
Sempre più spesso nascono siti che regolarmente ingannano i lettori con notizie e/o titoli altisonanti ma falsi, organizzazioni di dubbia credibilità e anche siti che normalmente non scrivono castronerie ma a volte usano clickbait discutibili per generare traffico e quindi attrarre pubblicità.
Di seguito dieci piccoli consigli
Evitare estensioni strane. Diffidate di siti che terminano con ”lo”, come Newslo. Di solito mischiano informazioni accurate con notizie false, a volte per fare satira. Anche i siti che hanno estensione .com.co sono sospetti. Di solito la versione fake di siti di news legittimi.
Controllare altre fonti. Se vedete una storia che vi sembra incredibile o scioccante, meglio controllare se altre fonti accreditate la riportano. Ispezionate i siti dei giornali noti e se non c’è traccia del cosiddetto scoop cominciate a insospettirvi.
Chi scrive? Fate una piccola verifica sul nome dell’autore dell’articolo. Ha firmato altri pezzi? Ha un profilo Twitter o Facebook o LinkedIn? Se non trovate nulla è probabile che si tratti di uno pseudonimo e quindi, spesso, di un articolo non veritiero.
Fate gli spioni. Se un sito vi insospettisce andate a leggere la sezione “about us” o controllate se esiste su Wikipedia o se viene menzionato in altri contesti.
Attenzione ai blog. Alcuni siti rispettati e autorevoli (come Forbes eBuzzFeed) permettono ai blogger di pubblicare commenti. Ma questi articoli non passano al setaccio del controllo editoriale, pertanto potrebbero contenere falsità.
Siti amatoriali. Se la grafica e il layout del sito non sembra professionale e se i titoli sono gridati e scritti tutti in maiuscolo, diffidate.
La data è importante. Controllate quando il fatto narrato è davvero accaduto, magari con una veloce ricerca online. A volte si spacciano per nuove notizie vecchie che, in un contesto diverso, assumono tutto un altro significato.
Non fermarsi alle apparenze. Spesso ci si sofferma solo al titolo-bomba, che si condivide immediatamente. Meglio però leggere tutto l’articolo. A volte ci si accorge che il testo non ha nulla a che fare con il titolo o che la storia è chiaramente falsa perché non esistono prove a sostenerla.
Immagini dubbie. È facile scambiare una foto per un’altra. Basta sostenere che sia stata scattata a un dato evento quando invece appartiene a tutt’altro contesto. Per verificare le immagini potete usare Google o altri siti come TinEye.
La regola più importante. Pensate prima di condividere. Chi scrive bufale conta proprio sull’impulso degli utenti. Spesso i titoli causano rabbia e indignazione, sono studiati per questo, per fare leva sulla pancia di chi legge. È importante non fare il gioco dei produttori di bufale.
Per dare manforte e smascherare i fake stanno nascendo anche diversi siti. Una startup perugina ha lanciato Polygree, per segnalare eventuali fandonie e chiederne la verifica.
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