Continua la crescita delle frodi creditizie in Italia realizzate tramite furti d’identità: sono state 26.100 quelle scoperte lo scorso anno in Italia, in crescita dai 25.300 casi del 2015. Questo stillicidio di crimini è sottovalutato — un caso su dieci viene scoperto anche cinque anni dopo — nonostante l’anno scorso abbia comportato una perdita economica superiore ai 152 milioni.
Lo rivela la 24esima edizione dell’Osservatorio sui furti d’identità e le frodi creditizie, realizzato da Crif, che conteggia i reati perpetrati attraverso un furto di identità, con il successivo uso illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene, e i casi di emissione di cambiali e assegni a nome altrui perpetrati mediante furto di identità.
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