Se vi è capitato di imbattervi in quei giochi on-line che sfidano la vostra capacità di riconoscere brand molto noti e mediatici che vengono camuffati o parzialmente nascosti, sarete rimasti sorpresi dalla vostra abilità di indovinarne parecchi. D’altro canto, se vi ponessero domande del tipo «da che parte della mela si trova il morso?» oppure «in quale ordine si presentano i colori del nome del motore di ricerca più famoso?» potreste invece incontrare qualche difficoltà in più. Questo perché il potere dell’immagine è indiscutibile, ma l’impressione che genera in ognuno di noi è, in una qualche misura, talmente profonda da essere inconscia.
Il suono invece (pensate ai jingle degli spot o ai ritornelli delle canzoni ascoltati inconsciamente) sembra avere un potere paragonabile per intensità a quello dell’immagine, ma con una impronta di apprendimento più profonda. È sufficiente guardarsi intorno per comprendere come si sia aperta una stagione nuova per la dimensione sensoriale dell’udito. L’avvento di una rinnovata importanza dedicata all’ascolto è stato facilitato da alcuni elementi.
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