Sorpresa, le gang criminali del web adesso funzionano come le imprese normali: hanno dei portavoce, un ufficio stampa, consulenti e impiegati che rispondono alle telefonate delle vittime, come un normale servizio di customer care. Finora sapevamo che si nascondevano nei datacenter di aziende globali in mezzo al cloud di università e pubbliche amministrazioni, ma che fossero tanto spavaldi da emettere dei comunicati, questo è cosa nuova. È successo ieri, quando un gruppo criminale, noto per la gestione del ransomware Maze, uno dei software più rognosi se ci blocca server e computer, ha emanato un comunicato per dire che: “Il progetto del gruppo Maze è ufficialmente terminato”. E, per difendere il proprio brand e il proprio ‘lavoro’ chiariscono che “tutti i riferimenti al progetto che usano il nostro nome e metodi di lavoro vanno considerati una truffa. Non abbiamo mai avuto partner o successori ufficiali e i nostri esperti non lavorano con altri software”. Insomma, dal “malware as a service”, cioè dalla possibilità di comprare software dannosi in luoghi imprecisati del DarkWeb con assistenza tecnica e di pagamento online, siamo arrivati a strutture criminali così bene organizzate da non sottostimare l’importanza della comunicazione. Leggi l’articolo completo QUI
I file condivisi su Google Drive potrebbero non essere così sicuri. Secondo l’esperto informatico A. Nikoci una falla di sistema potrebbe indurre gli utenti inconsapevoli a scaricare malware tramite un aggiornamento. Una ‘falla’ nella funzione delle gestione delle versioni, ha spiegato Nikoci a The Hacker News, può consentire lo scambio di file con il codice malevolo in virtù del fatto che Google non verifica se un file è dello stesso tipo o non applica la stessa estensione. E poiché l’antprima di un file non suggerisce alcuna modifica, l’utente potrebbe non sapere che si tratta di un malware finché non installa il file. La procedura è illustrata in un video che mostra come avviene l’hacking. Leggi l’articolo completo QUI
Se di chattare su WhatsApp non siete mai stanchi, nemmeno di notte, ora una nuova funzione interviene in vostro soccorso per permettervi di mandare e ricevere messaggi, senza affaticare la vista, anche quando la luce scarseggia. In tutto il mondo è finalmente disponibile la cosiddetta dark mode, compatibile con i sistemi iOS e Android. Sarà possibile utilizzare WhatsApp con un nuovo look. La dark mode è stata progettata per ridurre il bruciore agli occhi quando è buio ed evitare lo smart-phone illumini l’intera stanza. I colori saranno più vivini alle impostazioni predefinite di sistema e funzionali alle informazioni più importanti. Leggi l’articolo completo QUI
L’Italia è al decimo posto su 25 per l’esposizione ai rischi online, primo il Regno Unito, ultimo il Sudafrica. Sono i risultati del Microsoft Digital Civility Index che ogni anno, in occasione dell’Internet Safer Day, analizza le attitudini e le percezioni degli adolescenti (13-17) e degli adulti (18-74) rispetto all’educazione civica digitale e alla sicurezza online in 25 Paesi, incluso il nostro Paese. Secondo lo studio, in tutto il mondo il web è percepito come un luogo meno civile e sicuro rispetto ad un anno fa. In generale, i contatti indesiderati, le fake news e il sexting (l’invio di testi o immagini sessualmente esplicite tramite Internet o smartphone) sono i rischi più comuni riscontrati, rispettivamente dal 41%, 29% e 23% degli intervistati italiani. Leggi l’articolo completo QUI
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