Pink October: pillole informative

Prevenzione per il tumore al seno fa rima con screening. Come forse saprai, si tratta di un programma di esami diagnostici precoci cui si accede dopo una mammografia, ovvero un esame radiologico della mammella.

Se il risultato di una mammografia è positivo non significa che la neoplasia è già presente nell’organismo ma che ci sono degli indizi che meritano di un approfondimento diagnostico.

In Italia lo screening per il tumore al seno è gratuito per tutte le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, che è la fascia di maggior rischio e prevede la possibilità di sottoporsi a una mammografia ogni due anni.

Un’importante novità che riempie l’ottobre 2021 è la gratuità dei test genomici per il tumore al seno ufficializzata nei mesi scorsi dal ministro della Salute Speranza.

Conoscere la specificità delle mutazioni di ciascun singolo tumore è decisivo perché nel caso di un tumore al seno che trova linfa crescita nello stimolo ormonale, le terapie ormonali sono il primo approccio terapeutico a cui spesso viene associata anche la chemioterapia.

Purtroppo però la chemio è tossica sì per le cellule tumorali ma anche per quelle sane e può portarsi dietro effetti collaterali come nausea, perdita di capelli e limiti nella qualità della vita. E per di più solo una paziente su dieci ne trae effettivo beneficio.

Conoscere in anticipo se effettivamente il tumore di una paziente possa effettivamente rispondere a una chemioterapia può essere decisivo. E come lo si scopre? Proprio attraverso i test genomici.

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