pink october: pillole informative

Non dimenticare latte e derivati

Nella dieta equilibrata sono necessari sia alimenti di origine vegetale (con abbondanza di frutta e verdura come detto), sia di origine animale perché portatori di nutrienti essenziali. Due-tre secondi di carne la settimana, oltre a garantire proteine ad alto valore biologico, apportano un minerale molto importante quale il ferro, assai più assimilabile (biodisponibile) dalla carne di quello contenuto nei vegetali (ad esempio, la biodisponibilità del ferro contenuto negli spinaci varia tra il 2 e il 10%). Tre secondi di pesce a settimana garantiscono eccellenti quantità di grassi polinsaturi Omega 3, oltre a ottime proteine.
Il latte e i suoi derivati come il Grana Padano, al di là del calcio e delle proteine ad alto valore biologico, tra le quali i 9 aminoacidi essenziali, apportano anche ottime quantità di nutrienti essenziali biodisponibili, come zinco, selenio e vitamina A, dall’elevato potere antiossidante che riducono l’azione dei radicali liberi in eccesso, favorendo un ambiente antinfiammatorio. Alla vitamina A, inoltre, è riconosciuto un ruolo nella ricostruzione delle cellule aggredite dal cancro. L’alto valore biologico delle proteine del latte e dei suoi 9 aminoacidi essenziali va oltre il ruolo plastico ed energetico che viene loro solitamente riconosciuto. Infatti, dalle proteine si generano costituenti bioattivi quali enzimi, fosfolipidi, peptidi, dotati di funzioni metaboliche fondamentali per la protezione della salute. Nel siero del latte troviamo la lattoferrina, una glicoproteina che combatte agenti patogeni e promuove la crescita di batteri benefici come Lactobacillus e Bifido batteri, alla quale sono attribuite attività antinfiammatorie, antibiotiche e antitumorali. I grassi saturi del latte (68% nel Grana Padano, dei quali il 28% sono monoinsaturi e il 4% polinsaturi) sono molto differenti da quelli della carne. Infatti, i globuli di grasso secreti dalla mammella dell’animale sono rivestiti da uno strato di lipoproteine che svolgono una bioattività che fa ragionevolmente pensare che non possano essere associati, come gli altri grassi saturi, a malattie cardiovascolari o tumori. Alcuni acidi grassi a catena ramificata del latte hanno dimostrato in vitro proprietà antitumorali su cellule neoplastiche di vari tumori, tra i quali quello della mammella. Il butirrato è una molecola nota da anni per i suoi effetti antitumorali in quanto inibisce la crescita cellulare e induce apoptosi in linee cellulari di vari tumori.

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