Nell’era digitale abbiamo protetto la privacy, ma solo quella individuale, legata alla nostra identità. Ora dobbiamo lasciar andare la vecchia idea di identità e la vecchia idea di protezione della privacy che hanno dominato finora se non vogliamo ritrovarci tra qualche anno impreparati, come siamo oggi, di fronte a uno strapotere delle aziende digitali – che gestiscono dati e identità online–che gli Stati iniziano a capire solo ora. La trasformazione è profonda e ci coinvolge tutti.
Fonte il Sole 24 Ore 9 giugno 2020