Sono almeno 150 milioni i siti web che includono contenuti sensibili e tracciati. Questo è quanto emerge da uno studio, che verrà presentato durante l’Association for Computing Machinery Internet Measurement Conference 2020, condotto da un team internazionale di esperti dell’Instituto Madrileno De Estudios Avanzados, a Madrid, dell’Università tecnica di Berlino e della Cyprus University of Technology, a Cipro, che hanno analizzato circa un miliardo di pagine e indirizzi web. “Il Regolamento generale europeo sulla protezione dei dati (GDPR) – spiega Nikolaos Laoutaris dell’Instituto Madrileno De Estudios Avanzados – comprende delle clausole specifiche con restrizioni legate alla raccolta e al trattamento dei dati personali sensibili, quelli che rivelano l’origine razziale o etnica, le opinioni pubbliche, le convinzioni religiose o filosofiche, l’appartenenza sindacale, la genetica dei dati, le informazioni biometriche e tutte le informazioni che consentono di identificare un individuo in modo univoco, ma anche i dati relativi alla vita e all’orientamento sessuale di una persona”.
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