Security Awareness in TP

Le piccole aziende sono la preda preferita dei cybercriminali

L’acciaio italiano, le costruzioni, il caffè. Persino i giocattoli. La Sanità: ospedali, Asl. L’Italia si è scoperta in balia del cybercrime mondiale. I criminali informatici entrano con relativa facilità nei computer delle aziende, paralizzano per giorni linee produttive e pronti soccorsi. Rubano dati preziosi per il business e personali di pazienti, clienti. Ed estorcono poi riscatti milionari alle vittime.

Solo negli ultimi tre mesi hanno subito danni da attacchi informatici: Trudi (Peluche), Bianchi Industry (macchine da caffè), le acciaierie Beltrame, Cospec (costruzioni); l’Asl 1 dell’Aquila, gli ospedali di San Giuseppe e Sesto San Giovanni (Milano), quello di Alessandria e il Niguarda di Milano (tra gli altri).

Certo, gli attacchi sono diventati molto comuni dagli anni della pandemia, ma adesso gli esperti sono convinti che in Italia sta succedendo qualcosa di nuovo. Grave e allarmante. Cioè che il cybercrime mondiale se la stia prendendo in particolare con le nostre aziende, soprattutto le pmi, piccole e medie imprese, considerandole facile preda; a causa di decenni di scarsi investimenti in difese e competenze di cyber security e una storica indifferenza della politica al problema.

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