Un italiano su tre pronto a tagliare gli sprechi alimentari

Più di un italiano su tre taglierà gli sprechi nei prossimi mesi, adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola con una svolta green spinta dall’inflazione e dai rincari delle bollette. Il calcolo arriva dalla Coldiretti, sulla base di dati Coop, in occasione della giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari di giovedì 29 settembre, istituita dalle Nazioni Unite.
Ogni anno, nelle case italiane, si gettano mediamente circa 67 chili di cibo per abitante: meglio di Francia (85 chili), Germania (75 kg) e Gran Bretagna ( 77 kg) ma peggio di Russia (33 chili), Sudafrica (40 chili) e India (50 chili). Ogni anno nel mondo viene sprecato complessivamente quasi un miliardo di tonnellate di cibo, pari al 17% di tutto quello prodotto. A guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private, dice la Coldiretti, dove si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato, mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%. Lo spreco alimentare ha anche un impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti: si stima che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra.

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