WIKIPEDIA fa bene o male alla scienza? Una ricerca spiega che, in fondo, così male non fa. Anzi. Si tratta di un paper battezzato Science Is Shaped by Wikipedia: Evidence from a Randomized Control Trial
firmato da un gruppo di ricercatori del Mit e dell’università statunitense di Pittsburgh. Vi si dimostrerebbe una correlazione diretta fra le informazioni disponibili sull’enciclopedia diffusa, finita infinite volte nell’occhio del ciclone (per la qualità dei contenuti, per la gestione dei suoi ristretti gruppi di redattori, per le bufale che vi pascolano serenamente), e il modo in cui quella mole di informazioni influenzino la medesima ricerca scientifica. Tutto sommato positivamente.
Il punto, infatti, più che su Wikipedia mette in evidenza il fatto che disporre di database così sterminati di informazioni facilmente e liberamente accessibili incide non poco nel lavoro dei ricercatori. E, in generale, sulla pubblica opinione. Specie dove i canali tradizionali di aggiornamento sono più scarsi. Per stabilire questa virtuosa correlazione la coppia di ricercatori, Neil C. Thompson della Sloan School del Mit e Douglas Hanley dell’ateneo di Pittsburgh, hanno preso un gruppo di articoli scientifici e li hanno divisi in due sottoinsiemi. Uno l’hanno pubblicato su Wikipedia e l’altro è stato invece trattenuto, insomma è rimasto privato. Dopo un certo periodo sono stati in grado di determinare come quei lavori scientifici non solo avessero influenzato una serie di altre ricerche pubblicate dopo la loro diffusione online ma anche l’elevata frequenza di citazione.
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