Quante volte ci è capitato al momento di un acquisto o di un pagamento di non ricordare la password della nostra carta o di inserirne una sbagliata?
Quante volte abbiamo desiderato meccanismi di pagamento più veloci, più sicuri, più pratici, più semplici che non prevedano sequenze di numeri?
Quei numeri che ormai inseriamo ovunque per attivare servizi e strumenti che ci circondano.
In quest’ottica sicuramente la tecnologia Contactless, innovativo metodo di pagamento che consente di effettuare tutti i tuoi acquisti semplicemente avvicinando la carta all’apposito lettore (terminale Pos) con il simbolo Contactless e la transazione avviene in pochi minuti.
Ma da mesi i principali istituti di credito e finanziari lavorano anche a carte biometriche che prevedano un’impronta digitale.
Al momento dell’acquisto l’identità del titolare verrebbe confermata grazie ad un sensore biometrico posto sulla carta. La carta legata alle impronte digitali deve essere attivata in banca, dove l’istituto di credito si occupa di registrare le impronte digitali del cliente: queste informazioni sono poi criptate e memorizzate direttamente sulla carta, che può essere utilizzata per pagare in tutto il mondo.
La carta biometrica funziona come una carta con chip: la carta viene inserita nel pos e il dito del cliente va appoggiato su un sensore incorporato che verifica le impronte.
Se i dati biometrici corrispondono la transazione è autorizzata.
Per i merchant non occorrerebbero ulteriori aggiornamenti hardware o software dei terminali, in quanto la carta biometrica funziona con i sistemi già esistenti. L’obiettivo per il futuro è integrare sulla carta biometrica anche la tecnologia contactless.
Un primo test è stato effettuato in Sudafrica con due versioni di prova condotte insieme a Pick n Pay, rivenditore al dettaglio, e Absa Bank, una delle filiali di Barclays Africa. Sono in programma comunque altri test in Europa, mentre la diffusione del nuovo prodotto a livello globale è prevista per la fine dell’anno.
Ma come reagirebbero davvero i consumatori?
Il 93% dei consumatori preferisce ricorrere alle tecnologie biometriche piuttosto che digitare codici per l’autenticazione dei pagamenti e per gli altri servizi finanziari. A rivelarlo è un nuovo studio condotto da Mastercard insieme alla Oxford University relativamente al mondo mobile. E, sempre secondo i risultati di questa indagine, il 92% dei professionisti banking sono propensi ad adottare questa tecnologia, mentre il 36% afferma di non avere l’esperienza necessaria per poterla offrire.
Ma la vera sfida sarà quella di riuscire a garantire nel mondo mobile l’accesso alla tecnologia biometrica e garantire ai titolari di carte di dimostrare propria identità attraverso la scansione delle impronte digitali, direttamente su smartphone o attraverso la tecnologia di riconoscimento facciale con un semplice selfie.
Alessandro Ladiana