LinkedIn è una piattaforma social con forte vocazione professionale. In molti però si comportano in maniera errata, dando tanta importanza ai numeri e nessun rilievo invece a ciò che quei numeri significano. Su LinkedIn però non è il numero di collegamenti a contare: vediamo come questo si manifesta concretamente e quali sono alcune best practice per sfruttare al meglio la piattaforma e generare contatti di valore.
LinkedIn, Facebook, sempre lo stesso errore
Purtroppo anche su LinkedIn spesso capita di vedere applicata lo stesso (sbagliato) principio diffuso sulle altre piattaforme: la logica dei grandi numeri. Quella logica che ci porta ad accettare le richieste di amicizia a chiunque, anche allo sconosciuto con cui non c’è nemmeno un amico in comune. Quella logica che su Instagram ci porta a spammare sotto i post di profili improbabili con la speranza di ricevere un follow come ringraziamento, anche se poi non ci sarà nessuna interazione e sarà quindi un follower “inutile”.
Mentre però su Facebook si è consapevoli (in teoria) di fare un errore accettando un contatto sconosciuto, su LinkedIn talvolta si crede che un alto numero di contatti sia sinonimo di alta credibilità in ambito professionale, perciò si tende anche in questo caso a richiedere collegamenti a chiunque e fare lo stesso con chiunque chieda il collegamento a noi, come riportato anche su Business Insider . In questo senso devo ammettere che sino ad alcuni mesi fa anche io ero un utente di questo tipo, anche io accettavo e inviavo richieste a profili a primo impatto “credibili” senza avere mai possibilità di trarne valore.
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