FACEBOOK cambia “mission”, cioè l’obiettivo che dà senso e strategia alle attività dell’intero colosso: quello slogan diventa ora “bring the world closer together”. Dal vecchio adagio di costruire un mondo aperto e connesso Mark Zuckerberg ha annunciato la svolta “impegnata”, in senso lato politica: dare alle persone il potere di creare comunità e rendere il mondo più unito. Lo ha fatto nel corso di un grande evento a Chicago dedicato appunto alle comunità, cioè ai gruppi presenti sulla piattaforma, ma più in generale destinato a celebrare questo cambio di passo negli obiettivi del social network più popoloso del mondo. Dunque tutto si tiene: il megatour di Zuck negli Stati Uniti, il lungo manifesto diffuso nei mesi scorsi, le polemiche degli ultimi mesi sulle elezioni statunitensi, i contenuti di odio e violenza, il ruolo nella lotta alle bufale.
D’altronde più di un miliardo di persone in tutto il mondo utilizza i gruppi e più di 130 milioni di persone sono membri di “gruppi significativi”, dunque non quello del Club della pipa ma magari dei residenti di un quartiere o dei membri di un’associazione. Questi sono gruppi che diventano rapidamente la parte più importante dell’esperienza degli utenti su Facebook e ad essi sono destinate le novità annunciate ieri al primo Facebook Communities Summit.
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