L’Autorità: “Basta parole d’odio su tg e social”. Rischio multe. Campagna di spot in tv

L’Autorità per le Comunicazioni alza un muro contro le parole dell’odio che si moltiplicano in televisione, sui social, alla radio, sulla stampa. Un regolamento – approvato ieri – impone agli editori, a tutte le trasmissioni (anche di intrattenimento) e ai social di evitare o cancellare “espressioni di odio” che incoraggino alla violenza e all’intolleranza.

Queste parole – spiega l’Autorità – prendono di mira bersagli specifici (come le donne, gli omosessuali, i meridionali, gli immigrati, i rom, le persone di colore, i musulmani). E fanno leva su stereotipi e luoghi comuni, del tipo “è noto che gli stranieri portano qui da noi le malattie”, “che rubano in casa o i nostri posti di lavoro”; che le donne “certe cose se le cercano”.

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