Millennials e social media: quando la caccia al tesoro è digitale

Gamification. Sono anni che ne sentiamo parlare, e ultimamente la stiamo vivendo nella sua massima espressione applicata sui social media da parte di quei brand che, in particolare, hanno interesse a interagire con i Millennials attraverso piattaforme come Twitter, Snapchat e Instagram.

Partendo dal presupposto che i Millennials sono noti ricercatori di avventure ed esperienze, le marche più astute hanno integrato nelle loro strategie di marketing elementi stimolanti, attrattivi e misteriosi che dimostrano come sia necessario pensare fuori dagli schemi quando si tenta di catturare i consumatori più giovani. Quale attività migliore se non riportare online l’esperienza della caccia al tesoro, gioco che fin da bambini ha stimolato il nostro desiderio di avventura e adrenalina?

#TicketsAt12

Il popolare “The Late Show with Jimmy Fallon” offriva ai suoi fan digital la possibilità di vincere dei biglietti gratuiti per lo spettacolo del giorno. Ogni martedì intorno a mezzogiorno, infatti, un dipendente dello staff pubblicava su Snapchat una sua foto in giro per New York. Il primo che riusciva a raggiungere la posizione e a riconoscere il team vinceva due biglietti per lo show. Uno stratagemma che ha permesso alla comunità digitale del programma di crescere moltissimo e in poco tempo.

Mission Impeccable

Nelle attività social di Ted Baker, spesso in prima linea con le sue innovative strategie digitali, non poteva mancare una caccia al tesoro virtuale, organizzata ovviamente in grande stile. Iniziamo dal teaser: un video realizzato dal duo creativo Crowns&Owls e prodotto da Guy Ritchie racconta l’antefatto. Il concept e la segreta collezione stagionale di Ted Baker è stata rubata da “The Needle”. L’azienda ha ingaggiato i migliori agenti segreti per riportare a casa i tessuti e contrastare le malsane idee del malvivente. Da quel momento, sui social è stato chiesto ai fan di decifrare una serie di indizi e compiere alcune azioni per partecipare a un concorso a premi. Tra cui, ad esempio, quella di fare una operazione e di inserire la cifra ottenuta su Google Maps per ottenere le coordinate di una location ben precisa.

Google ha ampiamente partecipato anche alla strategia retail: i fan potevano recarsi in negozio per scoprire un codice da dettare vocalmente su Google App’s Voice Search. L’app, una volta accertatasi che l’utente fosse realmente all’interno del punto vendita attraverso la geolocalizzazione, mostrava una pagina con la descrizione del gadget vinto, che poteva essere facilmente ritirato all’interno del negozio.

Adidas per Alexander Wang

L’annuncio, a settembre, dell’uscita della collezione in edizione limitata di Adidas firmata da Alexander Wang ha ovviamente mandato in tilt i canali social dei due brand, che non hanno perso occasione di cavalcare l’onda promuovendo l’uscita dei pezzi proprio attraverso Instagram e Snapchat. La strategia prevedeva la vendita in anteprima solo in truck e pop-up shop in alcune delle maggiori capitali della moda in location assolutamente top secret che venivano svelate giorno dopo giorno attraverso nuove immagini e comunicazioni digitali. In alternativa, era possibile chiamare un numero di telefono ovviamente anch’esso dichiarato in modo criptico attraverso una immagine che ritraeva il numero di telefono al contrario.

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