Smart working, crescono le mail di phishing: gli attacchi informatici più diffusi che sfruttano l’emergenza coronavirus

Lo smart working di questa pandemia ha dato un forte incentivo agli hacker. Come segnalato dal Cert-Pa (Computer Emergency Response Team per la pubblica amministrazione – ora ribattezzato Csirt) e dai recenti attacchi a Bnl, Unicredit e SanPaolo, le incursioni informatiche tramite mail di phishing stanno crescendo: hanno avuto inizio nei primi giorni di marzo e si sono protratte per i successivi due mesi raggiungendo ora il picco. I motivi di questa moltiplicazione sono tanti: aziende poco preparate al lavoro da remoto, sistemi creati con poco tempo e tanta fretta, attrezzatura non idonea, condivisione di computer e tablet per il lavoro con altri componenti della famiglia. E poi c’è sempre lei, la nostra disattenzione. Non è un caso se molte email trappola hanno in oggetto parole come Cina, Coronavirus, Covid che fanno leva sulla nostra sensibilità. Il web in questi due mesi si è trasformato in un vero parco giochi per i malfattori digitali ma non tutto è perduto: ci si può difendere. Basta conoscere bene le minacce e qui presentiamo le più diffuse delle ultime settimane.

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