Social media, la pubblicità degli influencer diventa meno occulta

IL SELFIE scattato davanti allo specchio del bagno, la crema viso che compare in un angolo dell’inquadratura, il buongiorno ai follower. Quello che sembra la condivisione su Instagram di un semplice momento della propria routine mattutina – da parte di celebrità, modelle, blogger – in genere non è che un contenuto pubblicitario.
Per esserne certi basta leggere gli hashtag, perché se chi pubblica ha rispettato le regole – e dato ascolto ai moniti dell’Antitrust, che in queste ore è tornato a richiamare grandi, e soprattutto piccoli, influencer – tra i primi vi comparirà ‘ad’ o ‘adv’: stanno per advertising e segnalano che quel post è sponsorizzato da un’azienda e che chi consiglia ha ricevuto un compenso per quel contenuto.
Nel corso dell’ultimo anno gli influencer italiani si sono dimostrati più attenti alla trasparenza. Lo ha riconosciuto il Garante della concorrenza e del mercato, lo confermano i numeri di una ricerca condotta da Buzzoole, piattaforma di influencer marketing, che registra un incremento nell’utilizzo degli hashtag ‘ad’ e ‘adv’.

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