E’ recentissima l’analisi di un team del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova: da come si usa il Mouse si può scoprire se si ha di fronte – al di là dello schermo – una falsa identità.
O se, in qualche modo, si sta mentendo.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista online Plos One e ha rapidamente fatto il giro della Rete.
Perché in termini di sicurezza – tema attualmente caldissimo – l’individuazione di identità e notizie contraffatte rimane il maggior problema.
Il mouse come nuovo strumento per il Lie-Detection? Sì, e perfino con il 90% di risultati attendibili.
L’esperimento, coordinato dal Professor Giuseppe Sartori, è stato condotto inizialmente su un campione di diciassette maschi e ventitré femmine, di età compresa tra i 23 anni e i 25. Il risultato è stato poi ripetuto su un secondo campione di venti giovani.
Ogni soggetto ha dovuto dare risposta ad un sondaggio, rispondendo semplicemente con un “sì” o con un “no” a domande riguardanti la propria identità sul Web e sui Social Network.
Un’avanzatissima metodologia basata su tecniche di machine learning ha, nel frattempo, analizzato la linea tracciata dal mouse durante le risposte.
E nella traiettoria percorsa sono emerse lentezze, incertezze, tempi di latenza, rapidità inaspettate di movimento.
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