L’industria passa al 5.0: è l’era dell’integrazione uomo-robot

La continua evoluzione tecnologica e le numerose funzioni delegabili alle macchine potrebbero far pensare che sia vicino l’avvento della sostituzione dell’uomo con la macchina, mettendo a rischio milioni di posti di lavoro, rimpiazzati da robot. In realtà, la tecnologia nelle sue declinazioni più innovative abilita un nuovo modo di concepire il concetto stesso di lavoro, indipendentemente dal settore di attività o dalle mansioni svolte”. Sono le conclusioni a cui giunge la ricerca “Adp 5.0: come la digitalizzazione e l’automazione cambiano il modo di lavorare”, realizzata dalla multinazionale americana specializzata nell’human capital management, che festeggia i 50 anni di presenza in Italia, in collaborazione con The European house – Ambrosetti.

Il quadro disegnato dalla ricerca porta a guardare al futuro, e a delineare la fase successiva alla quarta rivoluzione industriale: sarà quella di Industria 5.0, intesa come paradigma evolutivo verso la piena integrazione tra uomo e tecnologia, in uno scenario in cui non vi sarà più la distinzione tra mondo virtuale e fisico, dato che uomo e macchine lavoreranno insieme. Proprio il dialogo uomo-macchina in chiave collaborativa, distribuita e orientata alla personalizzazione del servizio, emerge dalla ricerca, sembra connotare la futura evoluzione dell’attuale quarta rivoluzione industriale. A oggi, intanto, c’è un robot industriale ogni 62 dipendenti manifatturieri, pari a 160160 robot industriali ogni 10mila dipendenti.

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