Le violazioni della sicurezza incidono sull’abbandono dei clienti oltre a rappresentare un elevato costo per le aziende.
Secondo lo studio mondiale sulle violazioni dati del 2014, che ha coinvolto 314 imprese in 10 paesi, la media dei costi totali è aumentata del 15% rispetto l’anno precedente, con 3.5 milioni di dollari. Visti più da vicino i risultati dimostrano che la perdita media per azienda, causata dalle frodi, varia molto da un paese all’altro, la più alta si registra negli Stati Uniti con 3.3 milioni di dollari e la più bassa in India con 252.876 dollari. Questi costi includono un elevato tasso di abbandono da parte dei clienti, i costi delle attività di Customer Acquisition e una forte perdita di reputazione. La di fferenza nei costi può essere dovuta alle regole e alle leggi nazionali riguardo la protezione dei dati e anche ai tipi di attacchi operati contro le aziende.
Inoltre, alcuni settori hanno un costo di violazione dei dati pro capite più alto rispetto ad altri, come ad esempio: l’assistenza sanitaria (259$), l’educazione (294$), il farmaceutico (227$), i servizi finanziari (206$). In fondo alla classifica troviamo le aziende pubbliche (100$) e il retail (105$).
Uno studio eff ettuato dall’Associazione degli Investigatori Certificati sulle Frodi (ACFE), basato su 1483 casi di frode professionale investigati da ACFE, fornisce evidenze che alcune di queste violazioni sono causate da deboli controlli interni. Lo studio ha rivelato che le frodi, avvenute nelle aziende che avevano implementato alcuni dei controlli anti frode più comuni, hanno determinato minori costi e sono state individuate più facilmente rispetto a quelle delle aziende frodate senza tali controlli. Inoltre la diff usione e l’aumento del numero e del costo di falle sulla sicurezza, dimostra la necessità di misure proattive che individuino e prevengano le frodi.
